CARABINIERI
ALIMENA
Perquisizione illegale: Carabinieri Alimena perquisiscono proprietà di un cittadino tedesco senza mandato del giudice Come i Carabinieri di Alimena, nonostante le normative legali, hanno effettuato una perquisizione illegale e costretto l'ingiustamente imputato a cooperare mediante inganno e minacce
Il 20 novembre 2024, Christoph ha ricevuto una perquisizione della sua casa. Stava salendo in macchina per andare a trovare sua sorella, che quel giorno festeggiava il suo compleanno, quando il suo cammino è stato bloccato dai Carabinieri di Alimena con il Jeep, impedendogli di proseguire.
Tra i presenti c'erano due Carabinieri che avevano già più volte compromesso l'immagine dello Stato di diritto: il Brigadiere Capo Gasparro Sebastiano e il Maresciallo Pasquale Palasciano.
I Carabinieri mostrarono a Christoph un mandato di perquisizione, relativo a una denuncia per un presunto crimine avvenuto il 29 settembre 2024. Sul mandato era allegata una traduzione poco professionale, con un tedesco difficilmente comprensibile:
"...die von den Untersuchungen betroffenen Person für die Straftat vorgesehen und bestraft nach Artikel 610 der Strafprozessordnung, festgestellt in Alimena am 29.9.2024, weil er BADAGLIACCIA Gioacchino, SPITALE Gaetano und CIURO Luca mit der Drohung einen Stock und eine Elektropistole gezwungen hat dem Saumpfad vor seinem Haus in Alimena nicht zu passieren."
BADAGLIACCIA Gioacchino, SPITALE Gaetano e CIURO Luca sostengono che Christoph li abbia minacciati con un bastone e un taser/pistola elettrica, impedendo loro di percorrere il sentiero.
"Siamo delegati dal Giudice": La spregevole menzogna del Comandante
Il Comandante, davanti a Christoph, dichiarò che il mandato fosse stato emesso da un Giudice, indicando la prima pagina del documento. Christoph, vedendo solo "Termini Imerese", credeva alla versione fornita dal Comandante.
Christoph ha chiamato la sua sorella, che a sua volta ha parlato con il Comandante. Questi ha mentito, affermando di essere stato "Siamo delegati dal Giudice".
La sua affermazione è stata registrata da quattro telecamere. I video sono disponibili in versione originale.
Christoph sotto pressione: il Comandante minaccia di forzare l'ingresso con la violenza dei vigili di fuoco
Il Comandante ha minacciato Christoph, dicendogli che avrebbe fatto aprire il cancello dalla protezione civile se lui non lo avesse fatto volontariamente. Ingannato e messo sotto pressione dai Carabinieri, Christoph ha aperto il cancello, permettendo così l'ingresso.
La perquisizione illegale e le sue implicazioni
Dopo la perquisizione, è stato evidente che i Carabinieri avevano ingannato l'ingiustamente imputato.
Il mandato, infatti, era stato firmato dal Pubblico Ministero Dr. Raffaele Cammarano, e non da un Giudice come il Comandante aveva fatto credere.
Christoph sotto pressione: il Comandante minaccia di sfondare l'ingresso con l'uso della forza
Un mandato di perquisizione deve essere di norma sempre approvato e firmato da un giudice. Questo principio si chiama riserva di giudice, poiché tale decisione è riservata al giudice. Serve a proteggere i diritti fondamentali, in particolare il diritto all’inviolabilità del domicilio, sancito in molte costituzioni, inclusa quella italiana.
Un Pubblico Ministero può disporre una perquisizione senza mandato giudiziario solo in situazioni eccezionali, quando c'è il rischio immediato che prove vengano distrutte o che fatti rilevanti vengano occultati.
Un reato commesso quasi due mesi prima, per il quale il 16 ottobre 2024 viene richiesta una perquisizione, che lascia la procura solo il 5 novembre 2024 e viene eseguita dai Carabinieri il 20 novembre 2024, non soddisfa in alcun modo questi criteri.
Di conseguenza, la perquisizione era illegale fin dall'inizio. E i Carabinieri ne erano consapevoli. Essi sono infatti obbligati a leggere il mandato prima di procedere con una perquisizione domiciliare. Questo obbligo deriva dalla responsabilità di agire legalmente e di garantire che il provvedimento sia autorizzato da un’autorità competente e firmato da un Giudice.
Diventa quindi difficile per i Carabinieri appellarsi all’ignoranza o alla negligenza, dato che essi sono obbligati a verificare la legittimità delle proprie azioni. Per questo motivo, si può ipotizzare il dolo.