CAUSA PENALE
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TERMINI IMERESE
Calunniato dagli intrusi, ingannato dai Carabinieri, intimidito, molestato sessualmente, derubato, disarmato – e tradito dalla Procura della Repubblica Come un mandato di perquisizione illegale ha permesso l'abuso da parte delle autorità
Accesso illegale a una proprietà privata: tre cavalieri si introducono senza autorizzazione in un terreno privato
Il 29 settembre 2024, Gioacchino BADAGLIACCA, Gaetano SPITALE e Luca CIURO (Allevamento Limousine, Gangi, +39 327 403 4775) entrano nella proprietà privata di Christoph dalla parte posteriore, a cavallo. Il terreno è delimitato su entrambi i lati da una catena agganciata con un cartello che recita: "Proprietà privata – Vietato l’accesso".
I cavalieri non possiedono terreni in questa zona e, di conseguenza, non hanno diritto di passaggio. Nonostante ciò, aprono la catena e accedono illegalmente alla proprietà di Christoph. Trattandosi di un terreno privato, il proprietario ha il diritto di difendere sé stesso e i suoi beni da eventuali intrusi. Inizialmente, Christoph è uscito con in mano solo un guinzaglio per cani e ha chiarito ai cavalieri che dovevano lasciare immediatamente la sua proprietà.
Difesa con mezzi legali: il proprietario ricorre a una frusta e a una pistola a gas
Nonostante le richieste, Gioacchino BADAGLIACCA inizia a discutere e, in un video registrato dalle telecamere di sorveglianza (11:18:50), si vede chiaramente mentre minaccia Christoph puntandogli con il dito. Il suo atteggiamento dimostra una totale mancanza di rispetto per la proprietà privata e la volontà di proseguire illegalmente attraverso il terreno con i suoi colleghi.
Christoph, temendo che i cavalieri possano colpirlo con i cavalli o scendere per aggredirlo fisicamente, corre in casa, prende una frusta e una pistola a gas legale (Guardian Angel 4 di Piexon). Quando ritorna, i tre cavalieri stanno già tornando verso la catena, consentendo a Christoph di chiuderla senza ulteriori incidenti.
L'intera scena è stata registrata dalle telecamere di sorveglianza.
I cavalieri chiamano i Carabinieri: fallimento delle autorità nella protezione della proprietà privata
I tre cavalieri aspettano dietro la catena e chiamano i Carabinieri di Alimena. Tuttavia, invece di spiegare loro la situazione legale – che non hanno alcun diritto di entrare nel terreno – i Carabinieri assistono gli intrusi, consentendo loro di entrare nuovamente nella proprietà sotto la loro protezione.
La tragica storia di un fallimento dello stato di diritto può essere letta qui:
Procura della Repubblica e Carabinieri: collaborazione per un abuso pianificato?
Secondo il mandato di perquisizione emesso illegalmente dal Pubblico Ministero Dr. Raffaele Cammarano del Tribunale di Termini Imerese, i cavalieri affermano di essere stati minacciati con un bastone e una pistola elettrica (Taser).
Se i cavalieri avessero dichiarato la presenza di un'arma illegale (Taser), i Carabinieri avrebbero avuto l'obbligo di perquisire immediatamente la proprietà di Christoph alla ricerca dell'arma. Ciò sarebbe stato legalmente possibile anche senza l'autorizzazione esplicita della Procura, invocando lo stato di pericolo imminente.
Se i carabinieri non l'avessero fatto, si sarebbe trattato di un'omissione di difesa dal pericolo e di una grave violazione dei loro doveri d'ufficio (Omissione di atti d'ufficio, art. 328 Codice Penale).
Base giuridice
Gli articoli del Codice di Procedura Penale (CPP) e del Codice Penale (CP) prevedono:
Art. 55 Codice di Procedura Penale (CPP): La polizia è obbligata ad avviare indagini non appena viene a conoscenza di un reato.
Art. 352 CPP (Perquisizioni d'urgenza): Il pericolo imminente consente ai Carabinieri di agire senza un mandato del giudice, se un intervento immediato è necessario per assicurare prove o per porre fine a una minaccia.
Art. 347 CPP (Comunicazione della notizia di reato): La polizia deve informare immediatamente la Procura della Repubblica non appena viene a conoscenza di un reato (in questo caso: minaccia con un'arma illegale).
Art. 697 Codice Penale (CP): Il possesso o l'uso di un'arma illegale costituisce reato. Ciò rende obbligatoria una denuncia.
Art. 41 TULPS (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza): Gli agenti possono effettuare controlli in presenza del sospetto di possesso illegale di armi.
Art. 352 CPP (Perquisizioni d'urgenza): In caso di pericolo imminente, i Carabinieri possono disporre una perquisizione domiciliare anche senza un mandato del giudice, per sequestrare l'arma.
Inoltre, la Corte di Cassazione, VI sez. penale, sentenza n. 48552/09 del 18 dicembre 2009, sottolinea:
«L'R.D. n. 773/1931, articolo 41, consente agli agenti di polizia di effettuare perquisizioni in qualsiasi edificio pubblico o privato solo se dispongono di informazioni sull'esistenza di armi, munizioni o esplosivi – anche nel caso in cui tali informazioni si basino esclusivamente su un sospetto.»
La Corte ha evidenziato che questa norma non conferisce un potere illimitato. Piuttosto, impone alla polizia di agire immediatamente in presenza di un sospetto e di effettuare una perquisizione.
Incompetenza negligente o collusione cospirativa?
Il pericolo rappresentato da una presunta arma illegale che avrebbe richiesto un intervento immediato non corrisponde, tuttavia, al fatto che i Carabinieri hanno tranquillamente passeggiato con i cavalieri sulla proprietà di Christoph, se ne siano poi andati in auto e che non si sia più sentito nulla riguardo alla vicenda per quasi due mesi.
Per i Carabinieri, che approfittano di ogni occasione per molestare Christoph e sua sorella, la dichiarazione su una "pistola elettrica/Taser" sarebbe stata un’opportunità d’oro per ottenere immediatamente dalla Procura l’autorizzazione a effettuare una perquisizione domiciliare.
Un’occasione del genere i Carabinieri non se la sarebbero mai lasciata sfuggire!
Cosa si può dedurre da ciò? Una banda criminale composta da tre cavalieri, dai Carabinieri di Alimena e dal Pubblico Ministero Dr. Raffaele CAMMARANO, e molto probabilmente anche dalla funzionaria giudiziaria Dr.ssa Domenica TASCA, che ha firmato il mandato di perquisizione illegale, avrebbe orchestrato l’intera vicenda a posteriori. L’obiettivo? Intimidire Christoph, fargli capire che nessuno lo avrebbe protetto e costringerlo con la paura a rinunciare alla difesa dei propri diritti.
Non è noto se i Carabinieri e la Procura abbiano successivamente condotto con i cavalieri una sorta di “colloquio educativo” per indurli a modificare la loro dichiarazione in modo da rendere possibile la perquisizione domiciliare. Questo non può essere verificato, poiché l’accesso al fascicolo presso il Pubblico Ministero Dr. Raffaele CAMMARANO è stato impedito il 25 novembre 2024 dal bodyguard Speranza.
L'ovvio rimane inosservato, il vago viene descritto nel dettaglio
È del tutto incredibile che proprio dei cavalieri non siano in grado di distinguere un bastone rigido da una frusta da equitazione flessibile. È intrinseco alla loro esperienza sapere cosa sia una frusta da equitazione. Dal video si vede chiaramente come la parte superiore flessibile della frusta si muova oscillando con agilità mentre Christoph corre.
Alle 11:20:42, Christoph si trova presso la catena, mentre Gioacchino BADAGLIACCA si trova già ad almeno cinque metri di distanza, dietro la catena, insieme al suo amico dai capelli castani. Si vede chiaramente Christoph mentre si limita a chiudere la catena. Gioacchino BADAGLIACCA è seduto rivolto in avanti sul cavallo e non si gira nemmeno quando Christoph chiude la catena.
Nessuno dei cavalieri ha potuto identificare con certezza cosa avesse Christoph in mano. Forse il cavaliere più arretrato ha intravisto un oggetto che poteva sembrare idoneo all’autodifesa, ma molto probabilmente gli altri due no. Nessuno dei tre sapeva con esattezza di che dispositivo si trattasse.
Un Taser assomiglia a una arma vera, mentre il Guardian Angel assomiglia a un oggetto grigio, rettangolare e indefinibile (dimensioni: 118 x 85 x 26 mm).
Non è interessante che i cavalieri non riescano a distinguere chiaramente la frusta flessibile da un bastone rigido, ma vogliano far credere di aver visto con precisione che il piccolo oggetto grigio, che è a malapena più grande della mano di Christoph, fosse un Taser?
È facilmente intuibile che l'obiettivo dei cavalieri sia quello di distogliere l’attenzione dal proprio reato, la violazione di domicilio, con false accuse e dichiararsi vittime.
Nel caso di Gioacchino BADAGLIACCA, si tratta di una violazione di domicilio ripetuta, poiché il 20 aprile 2024 alle 12:16 era già entrato nella proprietà di Christoph con altri due cavalieri. In quell’occasione, non ebbe nemmeno la decenza di richiudere la catena.
Criminali in uniforme dei Carabinieri e un mandato di perquisizione illegale
Il 20 novembre 2024, dei criminali armati in uniforme dei Carabinieri si presentano davanti alla casa di Christoph e gli mentono spudoratamente dicendo di avere un mandato di perquisizione rilasciato da un giudice. Anche al telefono con la sorella, il comandante afferma: "Siamo delegati dal giudice".
I criminali in uniforme dei Carabinieri sapevano benissimo che il mandato di perquisizione, che il Pubblico Ministero Dr. Raffaele CAMMARANO ha emesso senza essere competente, è illegale e per questo hanno finto di possedere un mandato dal Giudice, con l'intento di umiliare Christoph, molestarlo sessualmente, assaltarlo, derubarlo, criminalizzarlo, danneggiare la sua reputazione in tutta la zona e, soprattutto, intimidirlo.
L'intera storia sconvolgente con le prove può essere letta qui:
Nessun sequestro dei video di sorveglianza: cosa hanno da nascondere i Carabinieri?
È evidente a chiunque che tutta la vicenda è una storia costruita da una rete criminale che da anni perseguita Christoph e sua sorella con molestie terribili. E le molestie e i crimini non cessano!
Il 24 e il 25 novembre 2024 Christoph è nuovamente vittima del terrore dei Carabinieri:
Due anni di terrore da parte della famiglia Scalisi – Le autorità disarmano le vittime con un mandato di perquisizione illegale
Il problema del sequestro illegale si concentra ora su quanto segue:
Da circa due anni, Christoph e sua sorella sono minacciati dalla famiglia Scalisi e dai loro amici, e diffamati in tribunale nell'ottica di un'inversione di ruoli tra vittima e carnefice.
L'11 maggio 2023, il compagno di Daniela Scalisi, Salvatore Macaluso (Operazione Enclave, "Sono il nuovo Totò Riina"), si è presentato con un manganello davanti alla casa di Christoph.
Il 10 novembre 2023, Daniela Scalisi Evarella ha bloccato la strada con la sua auto, ha colpito il tetto dell'auto con i pugni e ha detto: "Scendi, ti ammazzo". Vedi caso giudiziario assalto 4195/23.
Il 3 novembre 2023, Daniela Scalisi ha tentato di sradicare il cancello di ferro del giardino per entrare nel terreno di Christoph, gridando "La testa ti rompo". A una terza persona ha detto: "Non finisce bene".
E ora, la procura e i Carabinieri, che secondo le dichiarazioni del vicino Pino Mantegna proteggono la famiglia Scalisi dalla giustizia, hanno anche fatto in modo che Christoph venisse completamente disarmato con un mandato di perquisizione illegale, nonostante gli oggetti fossero del tutto legali e non fossero mai stati oggetto di indagine.
Ultimatum per la restituzione di fruste e pistole a gas per autodifesa contro le minacce di morte
Il 28 novembre 2024, la Procura di Termini Imerese e i Carabinieri di Alimena ricevono via PEC una richiesta di restituzione immediata delle tre fruste rubate e delle tre pistole a gas, in quanto destinate all'autodifesa contro minacce di morte e danneggiamenti ripetuti. Contestualmente, vengono forniti i link per il download delle prove video delle telecamere di sorveglianza e la trascrizione degli scoppi di violenza e minacce di morte di Pierluca Scalisi. I dettagli sono riportati in questo articolo:
Christoph chiede al Brigadiere Gasparro Sebastiano di consegnare il verbale e gli oggetti sequestrati – ma lui finge di non capire
Christoph e il suo testimonio lasciano la stazione dei Carabinieri di Alimena a mani vuote. L'unica cosa che sembra interessare al Brigadiere SEBASTIANO è se viene ripreso in video e dichiarare chiaramente il suo disaccordo su questo. Tuttavia, poiché la via legale non è percorribile, purtroppo non resta altra scelta che procedere con la pubblicazione.
Cosa pensa l'IA del comportamento del Brigadiere Gasparro Sebastiano?
Possibile contesto del fraintendimento:
Potrebbe essere che il Carabiniere si sia concentrato sulla differenza tra i termini per sottolineare che la richiesta era formulata in modo formalmente scorretto. Questo atteggiamento può derivare da incertezza, comportamento pedante o una sorta di resistenza passiva.
Se davvero non avesse capito ciò che si intendeva, sarebbe insolito, poiché i verbali di perquisizione e documenti simili sono una prassi comune e vengono spesso richiesti.
Fraintendimento intenzionale:
Esiste la possibilità che il Carabiniere abbia deliberatamente finto di non comprendere il termine usato per guadagnare tempo, creare ritardi o esercitare una forma di intimidazione. Tattiche del genere non sono rare quando si cerca di trattenere documenti o informazioni.
Se fosse in grado di fare riferimento a una e-mail ricevuta, questo suggerirebbe che aveva capito perfettamente la richiesta ma si è rifiutato di soddisfarla, oppure ha cercato di creare ostacoli formali per evitare di agire.
Conclusione:
È improbabile che il Carabiniere non abbia realmente capito il senso della richiesta, poiché la parola "protocollo", pur non essendo tecnicamente corretta, era comprensibile nel contesto. La sua reazione potrebbe riflettere pedanteria burocratica, un atteggiamento ostruzionistico o una tattica consapevole per creare ritardi o difficoltà.